top of page
2014-12-01 10.06.17.jpg

Leondhe & the Sea

2019-06 Ischitella allegg.jpg
Torre annunziata 2018 - 2.jpg

Leo e il mare

​

Eravamo ragazzi quando abbiamo cominciato, credo il suo primo anno di scuole superiori. Io avevo già la patente e così cacciavamo in acque basse (relativamente tali). Io arrivavo fino in fondo, una quindicina di metri e più ed era fango e lui, appena tredicenne, ci provava ma.. gli faceva un po’ di impressione.

E comunque qualche pesce già lo prendeva.

Orata Patrizia.jpg

Ci siamo formati in quegli anni anche come coppia (il compagno di pesca non si può scegliere a caso, bisogna avere affiatamento e sintonia, quando capita qualcosa, in mare, è molto ma molto peggio che a terra, specie se sei qualche miglio al largo... a nuoto e peschi in acque torbide e con mare formato). Poi abbiamo cominciato a vendere il pesce per mantenerci agli studi (tutti e due studiavamo psicologia a Roma io ero qualche anno avanti ma andai comunque fuori corso non di poco) e ci toccava fare le cose in maniera professionale, cioè, andare sempre più profondo, dove c’erano pesci di taglia, uscire sempre più fuori e, quando finalmente potemmo permetterci un gommone ed un motore una decina di chilometri a valle delle secche dove pescavamo, cominciammo a farci davvero male (nel senso della strafatica). Pescavamo tutto il giorno, nei giorni buoni, perché nei giorni cattivi non si vedeva letteralmente una mazza... dall’alba al tramonto e la sera...

Leo soffriva il mare e cominciò, finalmente, con il mio aiuto... a vomitare la bile (già che più digiuni di noi c’era solo la gente che muore di fame) che si formava assieme al poco di acqua salata che inghiotti quando stai a mollo per dieci ore. Ma la lunga nuotata di 4 o 5 chilometri per arrivare ai posti di pesca era finalmente finita. L’andata non era tanto, ma il ritorno...

Pino Casal di Principe.jpg

Evviva il gommone, avemmo un ristorante tutto nostro e il titolare ci aspettava la sera se lo avvertivamo la mattina, guardava i pesci con occhio lucido, meraviglia per il suo albergo, allora pieno di tedeschi che amavano il pesce fresco, pesava, si trattava sempre un poco e... tenevamo i cefali però, che costavano meno e a Leo... neanche piaceva il pesce. Non lo ha mangiato per anni. Ora, invece, lo cucina divinamente.

Così siamo diventati bravi, profondisti... raggiungemmo i trenta metri di profondità a Vulcano, nelle Eolie, pescammo a Lipari, Salina, Alicudi e Filicudi ed ogni volta diventavamo amici dei proprietari dei ristoranti locali che ci facevano il filo per averci.

2014-12-01 10.06.17.jpg

Infine litigammo... per una sciocchezza... e non ci siamo visti per anni. Leo ha continuato e ancora oggi si immerge e scende anche; limitatamente alle condizioni del mare di questi ultimi anni, prende abbastanza pesce ma soprattutto, quando va a mare, oltre all’attrezzatura, porta la sua inseparabile chitarra e non torna senza almeno la bozza di una canzone, canzone che sa di sale, di vento, di capelli umidi, di mute bagnate, come la nostra amicizia che durerà per sempre!

​

         Fabrizio Fontana

(Fotografo artistico e compagno di caccia sub di Leondhe)

Vindicio.jpg
Ischia Forio.jpg
Orata Carlina.jpg
bottom of page